La Casa di Formazione
La nostra storia
La Comunità Religiosa di Navacchio è per ogni Suora Oblata un punto di riferimento preciso, la casa delle esperienze giovanili, la culla, il nido in cui sono state generate alla vita Religiosa. Tra queste mura, sotto questo cielo si è intessuta la storia umana e spirituale, la Santità dell’Istituto.
Infatti fin dal 1933 Navacchio è designata ”Casa di Formazione” ed ancora oggi accoglie le giovani che desiderano fare esperienza di vita fraterna. Qui, dopo il discernimento vocazionale intraprendono l’itinerario formativo che si articola in tre tappe: Postulato, Noviziato, Juniorato. Dai primi documenti dell’Istituto e dall’esperienza di chi ci ha precedute sappiamo che il Postulato poteva durare da sei a dodici mesi ed è il periodo in cui la giovane sperimenta e inizia a vivere la vita fraterna francescana, realizza un cammino di graduale maturazione umana, morale, cristiana…
Al Postulato, segue il Noviziato, ed è il periodo che da inizio alla vita dell’Istituto, si prepara alla totale donazione a Dio nella sequela di Cristo, e si dispone alla missione apostolica dell’Istituto. IL NOVIZIATO, itinerario privilegiato di formazione, comincia con la Vestizione Religiosa (Cost. art. 56 ) ,il Rito è quello approvato dalla S. Sede e riportato nel Rituale Serafico. La Cerimonia è suggestiva e solenne. La Candidata accompagnata da due testimoni si presenta all’Altare in abito bianco (nuziale) e alla presenza del Vescovo, della Sup. generale, della Maestra di Formazione, depone l’abito nuziale e indossa il SAIO della Penitenza, si cinge con la corda della Povertà, dell’Obbedienza e della PUREZZA ; le vengono recisi i capelli (quattro ciocche) e le si copre il capo con il velo bianco segno di appartenenza a Dio e scudo che protegge dalla vanità e dalle tentazioni.
Finito il Noviziato, le novizie che hanno serbato lodevole condotta, e hanno avuto voti positivi, trovate idonee dall’Ordinario del luogo, purché liberamente lo vogliono vengono ammesse alla Professione Temporanea valevole le per un anno da rinnovarsi per altri quattro anni.
L’atto liturgico, con il quale la giovane religiosa con consapevolezza assume l’obbligo di vivere secondo i Consigli Evangelici, PRIMA del Concilio Vaticano II si celebra dopo la S. Messa. La Candidata si presenta dal Celebrante, accompagnata dalla Maestra delle Novizie e dalla Superiora e pronuncia la Formula della Professione: "Io SR Maria Agostina, faccio voto e prometto a Dio Onnipotente, alla Beata Maria sempre Vergine, al beato Padre nostro Francesco, a tutti i Santi, a te Padre, e a te Madre, di osservare per un anno la Regola del Terz’ Ordine di S. Francesco, approvata dal S. Papa Pio XI, vivendo in obbedienza, senza cosa alcuna di proprio e in castità, secondo le Costituzioni della nostra Congregazione".
Il Rito prevede la benedizione del velo nero e della corona di rose da consegnare alla giovane professa, gesti e simboli della Consacrazione, accompagnati con la preghiera che coloro che li porteranno meritino di ricevere in cielo, da Cristo Signore la corona della fedeltà e della gloria.
Finita la Professione, le SUORE cantano: "Veni Sponsa Christi, accipite coronam, quam tibi Dominus praeparavit in aeternum".
Finita la Professione, le SUORE cantano: "Veni Sponsa Christi, accipite coronam, quam tibi Dominus praeparavit in aeternum".
Finito il tempo dei Voti Temporanei (un sessennio), la Suora è libera di rinnovarli o di ritornare in famiglia. La Madre Generale d’accordo con il Consiglio se ritiene idonea la Suora l’ammette alla Professione Perpetua altrimenti per gravi motivi di inosservanza, d’incapacità può dimetterla.
La Professione Pepetua deve farsi com’è prescritto nel Rituale. Il Rito si svolge durante la Messa, dopo la Liturgia della Parola, Le Profitende chiedono al celebrante di essere ammesse alla Professione Perpetua, si invoca lo Spirito Santo,si prega Dio Misericordioso che protegga e difenda da ogni pericolo le candidate e che conceda loro perseveranza fino alla fine. Quindi le profitende alla presenza di due Suore che fanno da testimoni leggono formula prescritta.
Il Celebrante poi benedice l’anello e lo consegna dicendo: "Ricevi,sorella carissima, l’anello della fede, sigillo dello Spirito Santo, onde essere chiamata Sposa di Dio ed essere incoronata nell’eternità se fedelmente lo servirai".
La Professione Pepetua deve farsi com’è prescritto nel Rituale. Il Rito si svolge durante la Messa, dopo la Liturgia della Parola, Le Profitende chiedono al celebrante di essere ammesse alla Professione Perpetua, si invoca lo Spirito Santo,si prega Dio Misericordioso che protegga e difenda da ogni pericolo le candidate e che conceda loro perseveranza fino alla fine. Quindi le profitende alla presenza di due Suore che fanno da testimoni leggono formula prescritta.
Il Celebrante poi benedice l’anello e lo consegna dicendo: "Ricevi,sorella carissima, l’anello della fede, sigillo dello Spirito Santo, onde essere chiamata Sposa di Dio ed essere incoronata nell’eternità se fedelmente lo servirai".